Caffè, stufato e tabacco Red Apple – Recensione su “The Hateful Eight”
Che cosa succede se otto “cani rabbiosi” si trovano tutti insieme, quasi rinchiusi a causa di una furiosa tempesta di neve, in un emporio fatiscente?
Questo l’esperimento che Quentin Tarantino propone con il suo nuovo ed ottavo film: un western dal titolo “The Hateful Eight”, ovvero “Gli Odiosi Otto”, una nuova pellicola che intende proseguire il filone già inaugurato con il film precedente “Django” (2012).
Per chi non conoscesse il regista di Knoxville, questo genere rappresenta una componente fondamentale della sua formazione cinematografica: fin dall’infanzia, infatti, Tarantino ne è stato letteralmente affascinato, soprattutto dallo “spaghetti-western”, in particolar modo quello di Sergio Leone. Non poteva quindi mancare una colonna sonora (da Golden Globe e candidata al Premio Oscar) che ricordasse il sapore di quelle pellicole: a chi affidare tale compito se non a uno dei pionieri delle colonne sonore cinematografiche come Ennio Morricone?
Esatto, avete capito bene, si tratta proprio di quel compositore che aveva giurato di non comporre più musiche per film western; non è dato sapere come, ma Tarantino è riuscito a persuadere il sommo maestro a comporgli l’intera soundtrack.
Allo stesso modo non potevano mancare alcuni degli elementi caratteristici dei suoi film come, ad esempio, attori del calibro di: Samuel L. Jackson, Kurt Russel, Tim Roth, Michael Madsen, Bruce Dern. Tuttavia si ritrovano altre figure ricorrenti, di minor spicco ma non di minor livello, quali Walton Goggins e Zoë Bell.
Perché “The Hateful Eight” dovrebbe classificarsi come un western originale?
Sono presenti, certo, molti richiami alla tradizione ma questo film è anche un giallo ad alta tensione:
il ritrovo degli odiosi otto dà origine a una vera e propria cena con delitto che, come ci si può aspettare dall’ originalità di Tarantino, finisce in maniera del tutto imprevedibile.
Personaggi affascinanti, costruiti alla perfezione … giusto per dare un assaggio: il Cacciatore di taglie, il Boia, il Confederato, il Piccolo Uomo, il Mandriano, lo Sceriffo, il Messicano e la Prigioniera (una donna che di femminile ha solo il sesso); che dire, i nomi sono tutto un programma.
In conclusione, ancora una volta Quentin Tarantino ha dato vita ad una storia singolare, che divide il pubblico in pareri discordanti e non si può certo dire che questo sia un film che passa inosservato.
Come dice il trailer: andate al cinema con qualcuno che odiate!
Ricordatevi: «Quando andrete all’Inferno, dovrete dire che vi manda Desy».

From lefty, Tim Roth, Quentin Tarantino and Kurt Russell pose for photographers upon arrival at the premiere of the film ‘The Hateful Eight’ in London, Thursday, Dec. 10, 2015. (Photo by Joel Ryan/Invision/AP)
Francesco Fortin
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